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Guido Armeni

Artista pittore scultore ad Ancona

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Guido Armeni “Le radici della vita”

Guido Armeni “Le radici della vita”

by admin-guidoarmeni · Set 28, 2016

15/10/2016 Chiesa di San Filippo, Serra San Quirico.

Le radici della vita - Guido ArmeniL’Associazione nazionale dei musei d’arte contemporanea rinnova il proprio impegno nella “Giornata del contemporaneo” a Serra San Quirico nella chiesa di San Filippo, con un mostra dal titolo “Le radici della vita” di Guido Armeni che si aprirà il 15 ottobre. L’evento è patrocinato dal Comune di Serra San Quirico e dalla Unione montana esino-frasassi.
Nella stessa giornata, alle ore 16, dopo il saluto delle autorità, l’artista incontrerà la scrittrice camerte, Donatella Pazzelli, autrice del libro “Gli ulivi di Albanella” che affronterà insieme a Guido Armeni il tema dell’albero e della natura nell’arte.
Il percorso espositivo, dislocato lungo la navata centrale della chiesa, curato da Andrea Carnevali, sarà delineato da una serie di opere inedite e da una rilettura di alcuni lavori storici dell’autore. In questa occasione sarà possibile vedere, inoltre, la scultura “Unione di civiltà” che ha ottenuto il premio “InOpera 2010 – Sulle grandi orme di Matteo Ricci” ai musei di Palazzo Buonaccorsi a Macerata, da Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani.
La ricerca espressiva di Guido Armeni comprende, fin dagli esordi della sua carriera, alcune sperimentazioni sugli effetti del colore, come il bianco o il nero, che raffigurano le stratificazioni del passato presenti nella memoria dell’uomo.
Attraverso la dimensione emotiva dell’immagine riprodotta in scultura, affiorano nelle sue opere questioni di grande importanza come la natura, il paesaggio e le emergenze architettoniche e ambientali. Gli alberi di marmo uniscono la performance espositiva alla spiritualità in un modo unitario perché la natura è un tema attuale e coerente con il nostro presente.

Presentazione di Andrea Carnevali

La scelta di un luogo religioso, come la chiesa di San Filippo Neri, costituisce la prima rivelazione della genuina capacità di Guido Armeni di riproporre un tema sacro in un clima di grande fervore spirituale come quello del Giubileo.
Ѐ significativo notare che l’arte di Armeni recupera alcuni elementi della scultura antica, cioè egizia, greca e cinese e restituisca nella morbidezza delle forme degli alberi alcuni aspetti della cultura dinastica Tang – Ts’ang. Il suo equilibrio nasce dall’incontro tra le diverse culture di gusto un po’ araldico, elegante e raffinato, lontano dalle velleità polemiche dall’ “Arte pubblica”. E nell’espressione di questo equilibrio ha trovato un riconoscimento nel premio “InOpera 2010 – Sulle grandi orme di Matteo Ricci”, a Palazzo Buonaccorsi di Macerata, consegnato da Antonio Paolucci, direttore dei Musei vaticani.
L’allestimento ha una grande energia perché riesce a fare dialogare le sculture con lo spazio scenico della bellissima chiesa barocca, quasi interamente bianca. La mostra “Le radici della vita” (1996 – 2016) ha il merito, inoltre, di rinforzare il legame tra due linguaggi artistici molto diversi come l’iconografia cristiana antica e la sintesi formale della scultura contemporanea animista.
Armeni riesce a creare un rapporto franco con lo “spazio sacro” della chiesa, facendo intervenire nelle opere la luce naturale che entra dalle finestre dell’edificio, modifica il colore degli oggetti esposti e indirizza lo sguardo dello spettatore.
Lo scultore distilla la materia per trasformarla in simbolo, dove alla opima forma del marmo, viene apposta la manifestazione della grandezza di Dio.
La spiritualità dello scultore emerge da due temi fondamentali della sua poetica: quello degli alberi e quello del potere magico della natura. Negli alberi si rispecchia il suo temperamento sempre alla ricerca della fisicità della materia. Dall’altra la magia delle piante che il vento amplifica, facendo risuonare i rami nell’aria.
Gli alberi sono caratterizzati dalla precisa definizione dei contorni e dalle articolazioni, tipiche dell’arte preistorica. Le superfici scolpite hanno una scarsa modulazione plastica e le inflessioni sono sottolineate dalle ombre e dalla luce bianca.
Lo stretto rapporto che intercorre tra la natura e la rappresentazione figurativa deriva da idee, da pratiche religiose e da teorie personali sul senso della vita. La successiva semplificazione delle immagini e i simboli grafici non hanno privato l’artista, tuttavia, della ricerca formale basata su schemi geometrici che caratterizzano, anche, le moderne opere figurative.
Il segno lasciato dalla mano dell’artista sulla pietra ha un valore assolutamente autonomo che può sostituire, tutti i particolari di una pianta rigogliosa.
Per questa mostra, inoltre, non sono stampati interventi critici o schede di catalogo, ma le informazioni sull’artista sono rese disponibili in formato elettronico e proiettate sulle pareti della chiesa in modo da ridurre l’impatto ambientale e favorire la tutela della natura. Ciò si dimostra in linea con la ricerca di senso dell’artista e con l’esposizione nel Parco della Gola della Rossa.

A. Carnevali

Filed Under: Eventi e Mostre

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